La storia del trattamento aminoacidico per le adiposità localizzate
Chi guida e chi segue...
Nel 1995 un pool composto da Medici, Biologi e Farmacisti mise a punto un protocollo di trattamento dietetico a base di aminoacidi per combattere il sovrappeso e in particolar modo le adiposità localizzate, arricchendo, approfondendo e modificando gli studi di Blackburn.
Assiomi fondamentali del protocollo furono, fin dal suo esordio, la ricerca della giusta composizione quali-quantitativa della miscela aminoacidica da somministrare, in modo da ottenere un aumento di Gh, un calo dell’ insulinemìa e soprattutto un rapido innesco del processo chetogenetico, processo che si dimostrerà alla base della perdita di massa grassa, conservando invece la quota magra.
Così nacque, nel 1995, Amin 21 K.
Il protocollo iniziale, ormai collaudato da un quindicennio di applicazione su migliaia di Pazienti e da numerosi studi clinici e relazioni nei congressi del settore, prevede tre settimane di trattamento con Amin 21 K, in un regime alimentare totalmente privo di zuccheri e grassi, in cui il giusto apporto proteico, fondamentale per non ricadere in una dieta smodatamente iperproteica o al contrario talmente povera da intaccare massa magra ed organi nobili, viene attentamente calcolato somministrando, insieme ad Amin 21 K, carne, pesce e verdure.
Per questo motivo fu creato un software, anch’ esso il primo nel settore, per il giusto calcolo di bustine (da 15 g) di Amin 21 k e di carne e pesce da somministrare, basandosi, per queste ultime, su coefficienti di conversione peso crudo/contenuto proteico, affinchè si arrivasse da un rapporto di 1,2 g proteine/kg peso per le donne, fino ad un massimo di 1,5 g/Kg peso nell’ uomo giovane, valutando individualmente anche lo stile di vita e l’età del Paziente per impostarne la giusta quantità.
Si può quindi osservare come un tale apporto proteico non meriti quell’appellativo di dieta “iperproteica” che negli anni successivi ha travolto tutta quella serie di trattamenti che, nati come funghi al momento dell’ esplosione mediatica del metodo, si sono spesso rivelati approssimativi nella quantità e nella qualità delle miscele aminoacidiche somministrate.
Malgrado ciò, in un trattamento che mai si prolunga per più di 21 giorni, fin dall’inizio un requisito fondamentale del trattamento con Amin 21 K è stato quello dello stretto controllo medico, presupposto questo che a molti “avventurieri” dell’ ultim’ora è sfuggito di mano, screditando di fatto anche chi ha sempre lavorato con serietà e professionalità.
Amin 21 K, integratore alimentare, è di libera vendita, il passaparola è mezzo rapidissimo per diffondere (e spesso purtroppo storpiare) ogni cosa, per questo si è cercato in ogni modo di diffondere il concetto che solo un Medico serio e preparato dovesse essere la guida sicura, il “tutor” per intraprendere il trattamento.
Per questo, pur con apporti proteici non esasperati, si è vincolato l’inizio del trattamento ad una visita medica generale, ad esami ematochimici preliminari ed indispensabili, volti soprattutto, ma non solo, a valutare la funzionalità epatica e renale.
In questo modo i risultati sono sempre arrivati, il Paziente è seguito nel modo più corretto, dopo due giorni si attiva il processo cheto genetico, in tal modo non avverte più fame e nelle tre settimane riesce a perdere, in media, 6-8 Kg, mantenendo quasi interamente la massa magra, valutata tramite bioimpedenziometria.
Con questo protocollo sono stati trattati migliaia di Pazienti, nel corso degli anni, con diversi studi clinici che ne hanno attestato l’ efficacia.
Nel 2007 il metodo prese una nuova ed innovativa svolta, nasceva la dieta del “sondino”, che si è affiancata al metodo tradizionale.
Questa innovativa somministrazione nacque, quasi per caso, da un incontro (anzi da un ritrovarsi, visto che i due si conoscevano da tempo) tra il Prof. Cappello e il Dott. Marchetti, uno degli ideatori dell’ Amin 21 K.
I due professionisti misero a punto un protocollo in cui la somministrazione di Amin 21 K avviene attraverso sondino nasogastrico, in un protocollo di trattamento della durata di 10 giorni, seguiti da una settimana di trattamento “classico” (Amin 21 k, carne, pesce e verdure) e dal mantenimento, mantenuto, come in tutti i protocolli, per due o tre settimane, trascorse le quali il Paziente, in accordo con il Medico, può decidere se intraprendere un altro ciclo.
Il metodo del sondino prevede un controllo Medico, ancor più accurato, la seppur minima invasività e l’impatto “emozionale” del sondino ne hanno limitato l’ utilizzo al grande obeso, al candidato ad intervento chirurgico in grave sovrappeso, quindi ad ogni Paziente che ha la necessità, se non l’ obbligo, di perdere molto peso in pochissimo tempo.
Il metodo funziona, in 10 giorni si perde circa il 7-8 % del peso corporeo, anche in questo caso quasi esclusivamente di massa grassa.
Il protocollo prevede la somministrazione di un protettore gastrico (lansoprazolo), un lassativo per ovviare alla frequente stitichezza, un multivitaminico ed un rimineralizzante per compensare la lieve acidosi e la mancanza di frutta e verdura.
Un trattamento in cui per 10 giorni il Paziente si nutre esclusivamente della miscela aminoacidica necessita di un prodotto serio, formulato nel giusto rapporto quali-quantitativo di aminoacidi per fornire il giusto apporto e non incorrere in episodi di malnutrizione.
Inoltre, il sondino e la pompa peristaltica associata, necessitavano di una miscela più facilmente solubile per evitare formazione di grumi e il blocco della pompa peristaltica.
Per questa serie di motivi il pool di professionisti, che si è in seguito riunito nel portale informativo www.liposuzionealimentare.it, mise a punto un integratore destinato esclusivamente all’ uso mediante sondino naso gastrico, nacque Oloprotein H, l’integratore registrato ufficialmente come “alimento destinato a fini medici speciali”, autorizzato quindi per l’uso mediante sonda o Peg.
Questa è stata un’ ulteriore motivo di vanto per il gruppo di professionisti, testimonianza di serietà e professionalità.
Il metodo del sondino ha vissuto, dopo che il nostro gruppo ne divulgava ormai da qualche anno la indubbia utilità, stagioni di gloria mediatica, molti si sono attribuiti meriti non loro, tanti si sono dichiarati padri del metodo, addirittura del protocollo globale del trattamento aminoacidico, ma i fatti parlano chiaro.
Purtroppo, da metodo destinato esclusivamente a una ristretta cerchia di Pazienti, selezionati attentamente dal Medico, il metodo è “tracimato”, nuovi integratori dalle scadenti caratteristiche quali-quantitative, ovviamente non autorizzati per l’ uso mediante sondino, trattamenti fatti a chiunque, anche a chi ha sovrappeso lieve, controllo Medico pressoché assente.
In tal modo si è prestato il fianco a critiche, se non puramente Mediche, quantomeno “etiche”, perché il sondino viene ancora visto come atto Medico invasivo, quasi “Violento” dai più integralisti tra i suoi detrattori.
Il nostro gruppo di studio, che ha sempre rivendicato la serietà del metodo, a malincuore si è visto sfiorato da una valanga mediatica il più delle volte critica, è andata ancora avanti:
il sondino da molti veniva rifiutato spesso non come trattamento dietetico ma come metodo in sé, ancora molti, Medici ed opinione pubblica in genere, rifiutano “il sondino”, come atto Medico inappropriato.
Nacque Il “Sondino senza Sondino”, ovvero un trattamento di 10 giorni in cui il Paziente si alimenta esclusivamente della miscela aminoacidica, assunta però in somministrazione orale.
Il protocollo è quindi equivalente al sondino, stessa durata, stessi accorgimenti, stesso stretto controllo Medico, senza però l’ impaccio, in realtà più simbolico e psicologico che reale, del sondino.
Un’altra pietra miliare per “Liposuzione Alimentare”, che ha lanciato slogan e metodo con la consueta professionalità.
Anche in questo caso, mesi o addirittura anni dopo, molti si sono auto dichiarati padri, fondatori, inventori…
e la deriva del business ad ogni costo ha svilito spesso il metodo, fatto affiorare critiche dai soliti “Integralisti”, critiche giustificate, spesso, da uno storpiamento delle basi del trattamento stesso, attuato da speculatori del momento in cerca di guadagno facile.
Noi siamo andati avanti, continuiamo oggi a proporre il metodo “storico”, il “sondino”, il “sondino senza sondino”, con la consueta professionalità, pubblicando, partecipando a congressi, divulgando con Scienza e Coscienza il metodo, le sue basi, la necessaria qualità che ci deve essere alla base, qualità del prodotto e dei Medici che lo applicano, perché il metodo non duri una stagione ma si rafforzi nel tempo, studiando novità, nuove applicazioni, nuove collaborazioni scientifiche.
Questa è la storia di quasi 18 anni, qualcuno avrà qualcosa da ridire, ma restano a disposizione le date, quelle di commercializzazione dei prodotti, quelle delle partecipazioni ai congressi, quelle della nascita di slogan, di software e di siti internet dedicati (tra cui, appunto, “Liposuzione Alimentare”, dove sono reperibili tutte le “prove”), tutto ciò e molto altro per poter dire a testa alta, senza paura di esser smentiti:
C’è chi guida e chi segue…. e spesso va fuori strada
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Note sull'autore
Prof. Mario Marchetti PH.D.
Farmacista, PH.D., Direttore Dipartimento di Farmacologia Ageing Society, Giornalista, Pubblicista, Prof. a c. Università di Tor Vergata e La Sapienza di Roma
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Questa pagina è da intendersi come ampia informativa sul metodo di Liposuzione Alimentare; non è un mezzo attraverso cui richiedere schemi dietetici, che non possono mai prescindere dal rapporto diretto con il medico/nutrizionista.Invitiamo i lettori interessati a contattare il numero verde 800 592024 o a riempire il modulo di richiesta informazioni, per ottenere dettagli e/o riferimenti riguardo medici/centri medici per intraprendere il trattamento aminoacidico di Liposuzione Alimentare.
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